Stiamo svelando giorno dopo giorno tutti i professionisti che parteciperanno con le loro presentazioni all’evento più importante del Data Management. Per la prima volta un forum cerca di focalizzarsi sul Data Management nella sua interezza, dalla governance, passando per la sicurezza, il cloud, il machine learning, la virtualizzazione dei dati e molto altro ancora. Oggi presentiamo Giuseppe Fico dell’azienda UPM

Ci parli un po’ di lei e del suo percorso professionale

Sono 20 anni che vivo e lavoro in Spagna, all’Universidad Politécnica di Madrid.

In questi 20 anni ho lavorato in progetti internazionali di ricerca lavorando nel gruppo di ricerca Life Supporting Technologies, cercando di capire come utilizzare tecnologie IT per migliorare la qualità di vita delle persone. Il nostro gruppo ha una lunga e consolidata tradizione e leadership in progetti finanziati dalla Commissione Europea, soprattutto nel settore socio sanitario: abbiamo coordinato e coordiniamo progetti di trasformazione digitale con governi, regioni, municipi e tutte le industrie piú importanti del settore IT e socio sanitario.

Attualmente sono professore associato in ingegneria biomedica ed insegno in una decina di corsi di laurea  e di master in ingegneria biomedica ed ingegneria delle telecomunicazioni. Tra questi, coordino tre materie, fascicolo sanitario, terminologie e standard, di fondamenti di ingegneria biomedica e di assistive technologies. Attualmente sono president elected della European Alliance of Medical and Biological Engineering and Science. 

Pensi che le aziende abbiano un’adeguata cultura della gestione dei dati?

Abbastanza, soprattutto le aziende che hanni i dati al centro del loro business. Altre aziende dovrebbero e potrebbero averlo, e lì c’è ancora da lavorare, fornendo strumenti, formazione e ambienti di lavoro sicuri e protetti.

In che modo state affrontando la gestione dei dati nella vostra azienda/istituzione? Quali sono le sfide più importanti che state affrontando al momento?

La sfida piú grande è probabilmente quella di combinare un approccio prudente e conservativo, che tipicamente e direi anche giustamente si adotta quando si ha a che fare con dati sanitari, con un approccio innovativo che permetta di poter lavorare sul valore che possiamo generare nei confronti dei pazienti o dei cittadini.

Avremo la fortuna di ascoltare un tuo speech… di cosa ci parlerai?

Parleró di uno dei progetti piú ambiziosi mai finanziati dalla Commissione Europea sulla condivisione di dati sanitari, il progetto pilota su larga scala GATEKEEPER. Il progetto ha sviluppato una piattaforma di big data guidata dall’IA che offre servizi sanitari di nuova generazione per prevenire, gestire e trattare le condizioni legate all’età con orientamento, interventi e monitoraggio personalizzati. La sfida offrirà un’opportunità unica per interagire con gli sviluppi all’avanguardia dell’IA che stanno plasmando il futuro dell’assistenza sanitaria.

Lei ha sostenuto l’evento fin dall’inizio… perché il Data Management Summit è così importante?

Perché serve esattamente a creare l’adeguata cultura sulla gestione e valorizzazione dei dati.

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