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Il gradito ritorno di Simona Di Felice di SCAI Partners Management Consulting al Data Management Summit Italy

Stiamo rivelando giorno dopo giorno tutti i professionisti che parteciperanno con le loro presentazioni all’evento più importante del Data Management. Per la prima volta un forum cerca di concentrarsi sul Data Management nella sua interezza, dalla governance, attraverso la sicurezza, il cloud, il machine learning, la virtualizzazione dei dati e molto altro. 

Oggi vi presentiamo Simona Di Felice, che sarà tra i protagonisti dell’edizione italiana del Data Management Summit che si svolgerà il 24 maggio presso BancoBPM a Milano. Simona ha già partecipato attivamente all’evento nelle altre edizioni con diversi ruoli, oggi si presenta per moderare una delle piú attese tavole rotonde.

Parlaci un po’ di te della tua traiettoria

Dopo una laurea e un master, mi imbatto quasi per caso nella consulenza direzionale, avendo la fortuna di partecipare a progettualità importanti, alcune delle quali, possiamo dire, hanno segnato un’epoca per chi lavora in questo mondo (la “rivoluzione” delle Segnalazioni di Vigilanza bancaria nel 2008, l’evoluzione dell’antiriciclaggio o il GDPR). Cos’hanno in comune tutte queste esperienze? A ripensarci, due “compagni di viaggio” ingombranti: i Dati e la Tecnologia. Ed è, forse, a loro che devo la grande passione che ho per il mio lavoro, al punto che ancora oggi, dopo oltre 18 anni di strenua militanza, quando penso alla consulenza, citando il mitico Charles Bukowski, mi ripeto: “Sappi che sceglierei te. Sceglierei te mille volte”. 

Quindi, lo confesso apertamente: lavorare con i dati e con la tecnologia, esplorando nuove frontiere, modelli evoluti di governo e gestione, nuovi paradigmi architetturali, ma anche studiando soluzioni innovative e pratiche per rompere le barriere e i vincoli culturali è per me una passione. Una missione in cui credo e che amo sostenere. 

Parlaci delle sfide che le aziende, in Italia, stanno affrontando nel mondo della gestione del dato.

Il dato si gestisce da sempre, in azienda. E lo si fa anche bene, altrimenti non avremmo aziende longeve e di successo.

Cosa sta cambiando? Sicuramente l’atteggiamento con cui ci si approccia ai dati, sempre più spesso considerati risorse critiche e strategiche per l’azienda.

Andando oltre tematiche di Data Management avanguardiste e con elevato appeal, come Data Fabric, Data Mesh, DataOps, Advanced Analytics, etc., frequentemente al centro di dibattiti e confronti tra esperti, la mia personale percezione è che tante aziende stiano ancora lavorando per far funzionare efficacemente la macchina operativa sottostante. In questo contesto, quali sono le sfide?

La creazione di una base di conoscenza e un linguaggio comuni, processi di Data Management e architetture agili e non ingessati, una Data Governance concreta e attuabile.

Sapendo che esistono best practice a cui ispirarsi, ma non vale il principio “one size fits all”!    

Pensi che le aziende abbiano la cultura giusta per gestire i dati? 

Penso che siamo tutti nel bel mezzo di un percorso. 

Le aziende, siano esse pubbliche o private, viaggiano a velocità differenti, perché di fondo c’è una maturità culturale diversa.

Finalmente è chiaro a molti che, per gestire i dati, non basta disporre di strumenti e tecnologie. Il principale fattore di successo – se non l’unico – oggigiorno è la cultura del dato, che va intesa come quello che a me piace definire “data-mindset”, ossia l’insieme di

  • capacità di modificare il proprio atteggiamento verso i dati, partendo dalla consapevolezza del loro valore per il business aziendale;
  • pratiche ottimizzate per allenare le potenzialità aziendali d’uso e gestione dei dati;
  • volontà di ottenere risultati sempre migliori, nelle diverse discipline del Data Management. 

Quali sono le sfide più importanti per i CIO, CDO, CTO per il 2024?

La prima sfida, quella cruciale, è collaborare, fare fronte comune.

Dati e tecnologia sono un binomio inossidabile per realizzare l’infrastruttura di base, per abilitare i modelli di Data Management e Data Governance.

Ma c’è un altro aspetto imprescindibile: l’alleanza con il Business. La macchina operativa non può lavorare in modo ottimizzato se non c’è una chiara vision del Business sui dati e una sua efficace comunicazione verso il resto dell’azienda, perché i dati sono il mezzo e non il fine. Dal mio punto di vista e sulla base della mia esperienza, le sfide più importanti oggi sono:

  1. Definire business case sostenibili
  2. Saper comunicare efficacemente al Top Management il valore generato dal Data Management
  3. Eliminare progressivamente i Data Silos 
  4. Non trascurare gli aspetti di Data Governance, anche nelle iniziative apparentemente tecniche
  5. Chiarire in azienda il raggio d’azione e le responsabilità della Data Governance, nel suo ruolo di traduzione Business vs IT
  6. Trattenere competenze e talenti, promuovendo percorsi di formazione dedicati.

E, infine, direi “saper attendere”, con costanza e pazienza, perché siamo di fronte ad un importante cambio culturale. Un cambio che, prima di tutto, passa dalle persone.

Abbiamo la fortuna di averti nella tavola rotondaFrom silos to data democratization: how to address it in non-mature enterprises”, argomento molto interessante…

Si scrive “Breaking Data Silos”, si legge “Data Democratization”.

Al di là dell’abuso terminologico a cui assistiamo ogni giorno, ci troviamo di fronte ad una questione irrisolta per molte aziende, anche mature dal punto di vista del Data Management, riconducibile a mio avviso a tre principali cause:

  1. il fattore culturale, che porta molte persone in azienda ad avere ancora oggi un atteggiamento di protezione eccessiva verso il patrimonio informativo assegnato (non è un caso, che si dica che “l’informazione è potere”);
  2. la maturità e/o la disponibilità in azienda di architetture (dati e IT) utili a supportare un processo di progressiva democratizzazione dei dati;
  3. non da ultimo, il fatto che le persone posseggano le necessarie competenze per utilizzare il patrimonio informativo sdoganato da silos e barriere interne: da soft skill IT a conoscenza dei fenomeni di business che è possibile leggere attraverso i dati.

Ne parleremo più approfonditamente con autorevoli ospiti, durante la Roundtable.

Perché non puoi perderti il Data Management Summit

Il DMS è un evento esclusivo per guidare la comunità di gestione dei dati nel panorama tecnologico, un forum di discussione aperto per condividere esperienze e casi d’uso. Un summit essenziale per CIO, CTO, CDO, BI Managers, Data Governance Officers, Data Scientists che implementano tecnologie emergenti per risolvere nuove sfide tecnologiche. L’evento si svolge in differenti edizioni ed in differenti paesi. L’edizione italiana si terrá il 24 maggio a Milano, il 12 settembre a Roma solo per la pubblica amministrazione ed il 25 e 26 ottobre a Bilbao per l’edizione spagnola.

Per registrarsi occorre farlo sul sito. Non ci sono più posti in presenza, sarà possibile solo vedere l’evento online previa iscrizione sul sito.

http://datamanagementsummit.org

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