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Michele Maria Miscione (Oracle) tra i protagonisti del Data Management Summit Italy

Stiamo rivelando giorno dopo giorno tutti i professionisti che parteciperanno con le loro presentazioni all’evento più importante del Data Management. Per la prima volta un forum cerca di concentrarsi sul Data Management nella sua interezza, dalla governance, attraverso la sicurezza, il cloud, il machine learning, la virtualizzazione dei dati e molto altro. 

Oggi vi presentiamo Michele Maria Miscione che sará tra i protagonisti dell’edizione italiana del Data Management Summit che si svolgerá il 7 luglio a Roma.

Parlaci un po’ di te della tua traiettoria

I dati sono sempre stati la mia passione fin dai tempi dell’università, ero attirato dalla possibilità di far parlare le informazioni producendo del valore. Inevitabile per me il fascino di Oracle e così, appena laureato, sono riuscito a fare un’esperienza che poi si è rivelata ancora più entusiasmante di quanto pensassi e così, eccoci ad oggi. In questi anni ho ricoperto diversi ruoli, inizialmente mi sono occupato di analytics e modellazione del dato per grandi clienti telco e della pubblica amministrazione. Poi con l’avvento dei Big Data sono passato alla definizione di architetture e soluzioni basate su Hadoop con sfide veramente interessanti per il mondo telco e automotive, dove ho avuto modo di fare esperienza anche su Machine Learning e IoT. Più recentemente ho maturato una conoscenza approfondita nell’industry Travel & Transportation e sono arrivato a ricoprire il ruolo di Enterprise Architect che mi ha dato la possibilità di disegnare, proporre e seguire l’implementazione di soluzioni innovative a tutto tondo, partendo dalle sfide di business e dai dati, per definire un’architettura complessiva. Oltre ai dati amo la montagna in ogni sua espressione proprio perché mi piacciono le sfide e ogni destinazione è solo una nuova partenza. A proposito di vita e dati vorrei concludere con una delle mie citazioni preferite del grande Walter Bonatti “Se ti è nato il gusto di scoprire non potrai che sentire il bisogno di andare più in là”.

Che cosa vi piace fare con i dati in Oracle

I dati sono e saranno sempre di più il motore delle aziende, Oracle è leader nella gestione dei dati in particolare per applicazioni mission critical con una lunga storia che l’ha portata a supportare i clienti nella propria data strategy e a concepire un cloud di seconda generazione pensato e studiato appositamente per garantire affidabilità, performance e sicurezza alle applicazioni mission critical, indipendentemente dalla piattaforma scelta, sia essa cloud pubblico, privato che un ambiente ibrido. Questa infrastruttura concepita per massimizzare la valorizzazione dei dati è diventata poi la base per la suite applicativa e di industry in ottica data driven company e cloud native applications. Grazie a queste soluzioni tecnologiche e al nostro database convergente, oggi, quotidianamente ci preoccupiamo di semplificare la trasformazione delle aziende che necessitano di flessibilità e di un colloquio continuo tra il mondo «legacy» e le nuove soluzioni «cloud native».

Guardando poi al nostro paese la spinta indotta dal COVID-19 alla digitalizzazione ha fatto crescere esponenzialmente la mole di dati da gestire e la necessità di gestirli anche mentre sono in movimento. Supportare i clienti a farlo nel modo più efficace e meno rischioso possibile, preservando la consistenza e la sicurezza delle informazioni, è uno dei nostri principali obiettivi.


Pensi che le aziende abbiano la cultura giusta per gestire i dati? 

I dati sono fortemente coesi alle applicazioni ed ai processi; l’evoluzione verso SaaS e applicazioni cloud native non ha fatto altro che amplificare quella frammentazione che, qualche anno fa, identificavamo come silos di dati. Le aziende si sono mosse cercando di creare Data Lake aziendali da cui poter analizzare dati cross dominio e tecnologia ma il tasso di successo è stato estremamente basso, a fronte di un dispendio di risorse rilevante. L’approccio Big Data ha dimostrato i suoi limiti di scalabilità non tecnologica ma di processo e ha avvalorato il concetto delle Data Gravity dimostrando che, spostare i dati per poi estrapolare del valore attraverso analisi incrociate, non è la strada migliore. Per di più oggi parliamo di dati che sono sempre più in movimento e che richiedono la generazione di insight e azioni in tempo reale. Penso che ci siano livelli di maturità diversi e che le aziende stiano mettendo a fuoco questi concetti e, insieme ad essi, la necessità di adottare un approccio distribuito dove il business deve poter interagire in modo diretto e self-service con il dato, e l’infrastruttura con la tecnologia, debbano abilitare queste capacità in modalità as a service, riducendo il costo di gestione e scambio dati, tramite l’utilizzo di machine learning e del cloud come nel caso dell’Oracle Autonomous Database.

Quali sono le sfide più importanti per i CIO, CDO, CTO per il 2023?

Per raggiungere gli obiettivi di business e stare al passo con le evoluzioni del mercato, il dato va reso interoperabile ed “as a service” tramite soluzioni enterprise che abilitino la trasformazione e l’innovazione, sia di sistemi legacy che cloud-native, minimizzando rischi e tempi. Questo farà la differenza nei prossimi anni e determinerà la velocità di crescita del business e di adattamento alla realtà “liquida” in cui ci troviamo. 

Abbiamo la fortuna di averti nella tavola rotonda “Data Architecture: Data Mesh or Data Fabric”, argomento interessante… di cosa ci parlerai?

Parlerò della necessità di evolvere verso una data platform as-a-service passando così da un approccio infrastrutturale ad uno business e “domain-driven”; parlerò di come Oracle possa semplificare, principalmente attraverso l’Oracle Converged Database e Oracle GoldenGate Streaming Analytics, questo percorso evolutivo in ottica Data-as-a-Product per accelerare la modernizzazione degli attuali sistemi mission-critical e standardizzare la gestione delle nuove applicazioni a microservizi minimizzando i problemi legati alla movimentazione dei dati e alla loro consistenza “in-motion”.

Fin dall’inizio hai sostenuto l’evento Perché?

Perchè è un’interessante finestra su come l’approccio al dato stia evolvendo oggi più che mai per inseguire la data-driven company in un contesto in cui i dati aumentano in volume e velocità ed è necessario individuare l’approccio più efficace e concreto per renderli “business actionable”. Potersi confrontare sulle sfide reali e su come coniugare visione e obiettivi di breve e medio termine è sicuramente un’opportunità da non perdere.

Perché non puoi perderti il Data Management Summit

Il DMS è un evento esclusivo per guidare la comunità di gestione dei dati nel panorama tecnologico, un forum di discussione aperto per condividere esperienze e casi d’uso. Un summit essenziale per CIO, CTO, CDO, BI Managers, Data Governance Officers, Data Scientists che implementano tecnologie emergenti per risolvere nuove sfide tecnologiche. L’evento si svolge in differenti edizioni ed in differenti paesi. L’edizione italiana si terrá il 7 luglio a Roma presso la sede di SMI, quella LATAM é per il 20 settembre (solo online) e quella spagnola come sempre il 20 ottobre presso l’universitá Nebrija di Madrid.

I posti all’evento fisico sono esauriti da settimane… 

http://datamanagementsummit.org

I posti sono limitati, si accede solo su invito. Nel momento in cui ci si registra ci si candida come assistente, la conferma arriverá qualche giorno prima dell’evento.

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